Sordi diventa l'Albertone come disse Ettore Scola non ci ha mai permesso di essere tristi.

PERMETTE? ALBERTO SORDI
104 min | Biografico | Italia
Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.
Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.
La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Luca Manfredi
Attori
Edoardo Pesce Pia Lanciotti Alberto Paradossi Paola Tiziana Cruciani Luisa Ricci Michela Giraud Paolo Giangrasso Giorgio Colangeli Martina Galletta Francesco Foti Sara Cardinaletti Pasquale Petrolo Massimo De Santis Gennaro Cannavacciuolo Massimo Wertmüller
Genere
Biografico
Durata
104 min.
Nazione
Italia
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
Alberto Sordi viene cacciato dall'Accademia a Milano e torna a Roma accettando ogni piccolo ruolo pur di coronare il sogno di diventare attore. Ma sulle prime l'unica sua dote apprezzata è la voce, con la quale doppia Oliver Hardy inventandosi quel buffo accento anglosassone rimasto memorabile. Tanto varietà, tanta radio, e finalmente arrivano le prime opportunità al cinema, grazie anche all'amicizia con il coetaneo Federico Fellini: e tutto nonostante quel faccione che nessuno aveva mai definito "faccia da cinema".
Permette? Alberto Sordi è il tv movie dedicato al grande attore nel centenario della sua nascita, ed è curioso che l'omaggio sia ai suoi inizi, non alla fase centrale del successo: un modo di dire che chiunque può farcela, se ha tenacia e talento. Pur nella convenzionalità della messinscena, che risente di tutti i paletti che comporta creare una fiction per la rete ammiraglia, gli sceneggiatori (Dido Castelli e Luca Manfredi, anche regista, da un soggetto di Fabio Campus e con la consulenza storica di Tatti Sanguineti) fanno scelte interessanti, illuminando episodi poco conosciuti dei primi anni della vita professionale di Sordi, nonché del suo privato caratterizzato soprattutto dalla forte presenza della madre (interpretata con la consueta efficacia da Paola Tiziana Cruciani).
Note
Ma è soprattutto l'intervento di Edoardo Pesce, in sceneggiatura come in recitazione, a fare la differenza. Pesce è straordinario sia nella gestualità e nella postura che nella capacità di inserire brevi espressioni e battute di dialogo che sono echi del "modo" caratteristico di Alberto Sordi.
La sua non è un'imitazione ma l'evocazione sottile di un personaggio che ogni italiano conosce e ama, altrettanto piena di amore e rispetto per un inimitabile. Pesce mostra come Sordi sia nel Dna di tutti gli italiani, e marcatamente nel suo, nel momento in cui ne indossa la "maschera". La sua qualità di interprete e il suo contributo in sceneggiatura elevano la fiction e la rendono un commovente dono ad un mito, evidentemente anche personale.
Purtroppo, come spesso succede, accanto ad un attore maturo i comprimari tendono a scomparire, soprattutto quelli la cui "maschera" è altrettanto nota al pubblico: Alberto Paradossi nei panni di Fellini e Martina Galletta in quelli di Giulietta Masina, o Francesco Foti in quelli di De Sica. Lillo Petrolo invece ha le espressioni giuste per Aldo Fabrizi, ma non la stazza necessaria. Si distinguono Pia Lanciotti nei panni di Andreina Pagnani, la prima compagna di Sordi (in un rapporto del quale la fiction non cela le ambiguità), Sara Cardinaletti nel ruolo di Iole, primo amore di gioventù, e Giorgio Colangeli in quello del padre di Albertone.