Zampaglione firma un horror vigoroso e spettacolare che tiene in pugno lo spettatore
THE WELL il male ha nuove profondità
90 min | Horror, Thriller | Italia
Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.
Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.
La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Federico Zampaglione
Attori
Lauren LaVera Claudia Gerini Giovanni Lombardo Radice Courage Oviawe. «continua Taylor Zaudtke Gianluigi Calvani Linda Zampaglione Jonathan Dylan King Lorenzo Renzi Yassine Fadel
Genere
Horror, Thriller
Durata
90 min.
Nazione
Italia
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
1993. La giovane restauratrice americana Lisa Gray arriva in un paesino italiano con il compito di restaurare un antico dipinto nella villa della duchessa Emma Fosca Malvisi. Il dipinto, opera di un pittore di nome Arcano, risale al 1493 ed è completamente annerito come conseguenza di un fuoco che fortunatamente non l'ha bruciato, rendendone così quantomeno possibile il recupero. Lisa ha solo due settimane di tempo per svolgere il suo lavoro, con una forte penalità a livello economico qualora non ci riuscisse. La restauratrice fa la conoscenza di Giulia, la figlia tredicenne della duchessa e la trova scontrosa e reticente, come se qualcosa la turbasse. Nel frattempo, tre persone con cui Lisa aveva fatto amicizia vengono catturate e rinchiuse in celle sotterranee disposte intorno a un antico pozzo, sorvegliate da un energumeno dalle pessime intenzioni. Lisa procede nel suo lavoro, ma incubi e visioni la turbano, mentre un terribile segreto aleggia intorno a lei.
Note
Dopo Shadow e Tulpa, Federico Zampaglione torna al cinema horror con un film convincente che si inserisce in modo autorevole nella migliore tradizione dell'orrore italico.
Se il dipinto misterioso da restaurare richiama La casa dalle finestre che ridono, la figura della giovane americana in terra straniera alle prese con oscure maledizioni e forze stregonesche fa pensare a Suspiria, ma il film ha una forte connotazione personale che trascende richiami e influssi. Dal punto di vista narrativo, è strutturato su due versanti che procedono in modo apparentemente parallelo per poi confluire nel tonitruante finale dove c'è la sanguinosa resa dei conti.
Il primo versante concerne la vicenda della giovane restauratrice alle prese con il quadro di un pittore noto per il suo modo di dipingere l'ignoto: la sua interazione con l'algida duchessa e con la recalcitrante figlia disvela un po' alla volta brandelli di mistero, in un insieme che privilegia la creazione di atmosfere tipicamente gotiche e rarefatte, ravvivate e punteggiate da incubi immaginifici e spettrali.
Il secondo versante gioca invece su un registro visuale del tutto diverso, privilegiando un orrore più crudo e carnale, con torture e violenze in primo piano, dando ampio spazio alla visceralità del Male rappresentata dall'essere animalesco che si esprime con versi gutturali (oltre che, appunto, con la violenza) e dalla profondità di un pozzo che non è solo oscuro, ma anche animato da presenze ancora più oscure.
L'unione di questi due diversi registri avviene in modo conseguente e naturale, portando a una fantasmagorica conflagrazione della vicenda attraverso colpi di scena e rivolgimenti non sempre inaspettati, ma comunque sempre funzionali alla resa spettacolare del racconto. La storia di per sé non presenta forse aspetti particolarmente nuovi, ma è raccontata con sapienza, vigore, suspense e capacità di tenere in pugno lo spettatore interessandolo e intrattenendolo con una rappresentazione solida e vivace della drammaturgia orrorifica. Simpatico anche il sottofinale ambientato ai nostri giorni, che chiude con un tocco di sarcasmo e di inventiva un film riuscito.