UN HORROR ECCLESIASTICO CONVINCENTE CON UN'OTTIMA SYDNEY SWEENEY
IMMACULATE LA PRESCELTA
90 min | Horror | Usa
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Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.
La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Michael Mohan
Attori
Sydney Sweeney Álvaro Morte Simona Tabasco Benedetta Porcaroli. continua» Giorgio Colangeli Dora Romano Giampiero Judica Betti Pedrazzi Giuseppe Lo Piccolo Cristina Chinaglia Niccolò Senni Tiziano Ferracci
Genere
Horror
Durata
90 min.
Nazione
Usa
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
La giovane Cecilia, novizia americana, arriva a Roma da Detroit per prendere i voti e diventare suora. Viene accolta molto cordialmente nel convento cui è destinata, adibito principalmente alla cura di suore anziane e malate. Cecilia si trova subito bene e fa amicizia con l'altrettanto giovane Guendalina. Trova serenità anche nelle parole confortanti di padre Tedeschi: è lui che l'ha voluta lì, per il suo bene. Tutto sembra quindi svolgersi per il meglio, ma, dopo aver preso i voti ed essersi acclimatata alla vita del convento, Cecilia comincia ad avvertire malesseri. L'incredibile responso è che, pur non avendo mai avuto rapporti sessuali, è incinta. La convinzione generale al convento è che si tratti di un miracolo e che Cecilia porti in grembo il Salvatore, ma le cose prendono presto una piega sinistra.
Note
Sydney Sweeney, già molto brava in ambito horror in Notturno (ma non va dimenticato anche il suo significativo ruolo nel tarantiniano C'era una volta... a Hollywood), aderisce con convinzione e notevole efficacia al suo ruolo dando di Cecilia un ritratto sensibile e credibile: è soprattutto il suo personaggio a dare al film quel che di buono può vantare. Meno centrati gli altri personaggi, che sono tutti più o meno schematici e talvolta anche caricaturali. Michael Mohan dirige con buona padronanza la parte del film in cui deve cercare di creare inquietudine, pur forse abusando di un immaginario da horror ecclesiastico ormai consunto, per poi andare sin troppo sopra le righe nella parte conclusiva che chiude la vicenda in modo parossistico e sensazionalistico, anche se tutto sommato conseguente.