mescolando miseria e nobiltà. In una Napoli bella e perduta

PARTHENOPE

PARTHENOPE

130 min | Melodramma | Italia

Vignola Polignano
Sala 2 18:00

Biglietto € 7,00, ridotto €5,50

Sala 2 19:45

Biglietto € 7,00, ridotto €5,50

Sala 2 21:30

Biglietto € 7,00, ridotto €5,50

Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.

Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.

La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.


Regia

Paolo Sorrentino

Attori

Stefania Sandrelli Luisa Ranieri Silvio Orlando Isabella Ferrari. «continua Peppe Lanzetta Giampiero De Concilio Celeste Dalla Porta Silvia Degrandi Alfonso Santagata Lorenzo Gleijeses Gary Oldman Dario Aita Alessandro Cucca Brando Improta Paola Calliari Biagio Izzo Nello Mascia Daniele Rienzo

Genere

Melodramma

Durata

130 min.

Nazione

Italia

Tipo

Film

Classificazione

Per Tutti

Trama

Parthenope è una incantevole giovane donna nata dalle acque che seduce ogni uomo che incontra, persino il fratello Armando, suo primo e indimenticabile amore. Parthenope è anche la sirena al centro del mito fondante della città di Napoli che, come scriveva Matilde Serao nelle Leggende napoletane, "vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni, e corre ancora sui poggi, erra sulla spiaggia, si affaccia al vulcano, si smarrisce nelle vallate". E la protagonista di Parthenope di Paolo Sorrentino fa esattamente questo, perdendosi continuamente e attirando a sé scrittori omosessuali, docenti universitari, prelati addetti ai miracoli e boss della camorra. Ma il più devoto resta Sandrino (col diminutivo che Sorrentino affida ai suoi alter ego), amico fin dalla perfetta estate in cui lui e la sua sirena, e Armando con loro, "sono stati bellissimi e infelici".

Note

Parthenope prosegue il viaggio a ritroso di Paolo Sorrentino verso la sua città natale lasciato in sospeso con È stata la mano di Dio, quando Fabietto percorreva su un treno il tragitto che l'avrebbe ricollocato a Roma, abbandonando quella città che è sì "na' carta sporca", ma non è vero che "nisciuno se ne importa", perché al regista importa assai della sua Napoli bella e perduta.

"Come è enorme la vita, ci si perde dappertutto", recita la citazione di Céline che apre i film, e che dà la misura dello smarrimento di Sorrentino in cui è dolce, e allo stesso tempo doloroso, naufragare. E il regista affida alla sua protagonista quello struggimento che si esprime al meglio proprio attraverso le canzoni, dalla straziante "Era gia tutto previsto" di Riccardo Cocciante, che sottolinea la qualità inesauribilmente prevedibile di una città fatta per strapparti il cuore, a "Che cosa c'è" di Gino Paoli e Ornella Vanoni, che evoca l'inspiegabilità (e inevitabilità) di ogni innamoramento, e soprattutto al "suono suonante che non riesci mai ad inscatolare" che è la musica di Enzo Avitabile.


Nei nostri cinema